La pubblicità è l'anima del commercio. E oggi non esiste cosa che non sia commerciabile: beni, servizi, arte, voti, lavoro...
Certo, forse il commercio di alcune cose non è esattamente legale, ma non è questo il punto.
Se vuoi vendere qualcosa, devi fare in modo che la gente ne conosca l'esistenza, e che ne possa valutare l'opportunità dell'acquisto. A volte, se sei abile e spietato, fai credere alla gente di avere bisogno di quello che stai vendendo, indipendentemente se sia vero o meno. Poco etico, ma generalmente legale.
A questo serve la pubblicità, anche quella su internet. E anche quella in forma di spam, a volte.
Non ci nascondiamo dietro un dito: tutti hanno ricevuto almeno una volta dei messaggi di posta elettronica da parte di aziende che non si capisce come abbiano avuto il nostro indirizzo e-mail (e no, non parlo necessariamente di "enlarge your penis" e simili).
Ad esempio, a me due giorni fa è arrivata questa e-mail.
Tralasciando l'errore di ortografia nell'intestazione, credo che la frase che resta impressa sia una:
"LICENZIA UN DIPENDENTE!"
Sì, da leggere come se fosse maiuscola, con incisività.
"LICENZIA UN DIPENDENTE!"
Uno slogan spregiudicato, di sicura presa, che parla "di pancia" agli imprenditori che ogni giorno cercano di far quadrare i conti della loro azienda.
E che, a mio parere, è a dir poco di cattivo gusto.
"LICENZIA UN DIPENDENTE!"
In un momento in cui ci sono quasi quotidianamente suicidi di gente rimasta senza lavoro, in cui il tasso occupazionale va giù più velocemente delle mutande di un consigliere regionale della lombardia, l'agenzia di servizi per il web Kirweb offre questa soluzione:
"LICENZIA UN DIPENDENTE!"
Ecco, chi consiglia una cosa del genere io oggi lo chiamo in una sola maniera: CRIMINALE!
Non so se altre persone che posso conoscere abbiano ricevuto una mail dalla Kirweb, ma mi auguro, solennemente, che nessuno decida mai di affidare a loro qualsivoglia incarico, pulizia dei cessi compresa. Aziende come la Kirweb meritano di sparire nel peggior dimenticatoio, e chiudere. E siano i loro soci a doversi cercare un nuovo lavoro, e non gente che al proprio lavoro ormai è legata solo da un filo.
Diffondete, se volete, questo post, e fate in modo che certa gente si possa vergognare di un certo modo di farsi pubblicità...