Cosa è successo in tutti questi mesi? Bella domanda...
Diciamo che, dopo Basta Una Firma, che per una serie di eventi ha avuto una vita editoriale ben diversa da quella che volevo e immaginavo, il blog è stato l'ultimo dei miei pensieri. In fondo, nel mondo di Facebook, in cui è facile comunicare e far conoscere qualcosa che volevi raccontare (e a volte anche cose che avresti preferito non raccontare)il blog mi sembrava un po' un eccesso, un qualcosa di troppo, che rischiava di ripetere, in maniera egocentrica, qualcosa di già detto.
Ma avevo perso di vista una cosa: se su Facebook la gente, che gli piaccia o meno, si vede comunque arrivare addosso i miei deliri, col blog si prende il disturbo di entrare in un sito e spulciarlo per vedere se ci sono novità. E se la gente si prende questo disturbo, io devo far mio L'IMPEGNO di fornire notizie e informazioni.
Un blog è una responsabilità, e alla fine serve maturità per portarlo avanti. Forse devo dimostrare questa maturità, alla fin fine...
Tornando a bomba, in questi ultimi mesi son successe molte cose, che vi racconterò magari nei prossimi post(così mi riservo qualcosa da scrivere). E nelle ultime settimane, in particolare, mi sono scontrato con una difficoltà che incontro forse per la prima volta in maniera così ardua: riuscire a portare avanti la sceneggiatura di una storia. Peraltro, di una storia scelta da me. Non che abbia mai abbandonato neanche storie commissionate, ma la cosa mi rode forse di più proprio per questo.
Sto cercando di raccontare una storia basata su alcuni eventi avvenuti ad una persona di mia conoscenza. Questa persona ha fatto delle scelte, nella sua vita e in relazione a questi eventi, che giudico divertenti ed interessanti, ma che io, probabilmente non avrei fatto mai. Alcune le giudico illogiche, altre poco consone, altre semplicemente troppo avventate per i miei standard (che poi, io mi son dimesso da un posto statale, e giudico avventate le scelte degli altri: ci vuole faccia tosta!). E la cosa mi spiazza ogni volta che arrivo alla fase di sceneggiatura. Ormai sono arrivato alla terza stesura, e per la terza volta mi trovo bloccato durante la costruzione delle motivazioni del personaggio. E' qualcosa che non riesco a rendere, forse che non capisco ancora a fondo, o forse che non condivido. Fatto sta che, ormai sistematicamente, giungo ad uno stallo. Questa storia avrebbe già un disegnatore e un editore. E no, non credo saranno contenti di leggere queste righe.
Il punto è che, forse, questa storia non può essere raccontata debitamente, non in un libro a fumetti almeno. E' una storia che va vista e vissuta, in tempi anche lunghi. Fa fatica a stare rinchiusa in un volume, per quanto corposo. E fa fatica a raccontarla chi non ne è stato diretto protagonista.
Tempo fa ho dovuto scegliere di non raccontare una storia molto valida, e che avrebbe anche avuto una buona presa sul pubblico (sì, sto parlando di vendite)per alcune tematiche trattate. Ho preso quella scelta perché il raccontarla avrebbe potuto seriamente ferire una persona che di quella storia era stata protagonista. Ho preso una decisione matura (termine che sta diventando fastidiosamente ricorrente), e anche se ho rinunciato a qualcosa, non me ne pento.
Qui invece la situazione è diversa: è una storia leggera, spesso divertente, senza grandi drammi umani o sociali dietro, ma semplicemente sto iniziando a pensare che, almeno in questa fase della mia vita, non ho alcuni dei requisiti umani per raccontarla in maniera efficace. E per questo, salvo folgorazioni sulla via di Damasco, la metto in stand by a tempo indeterminato. Forse per sempre.
Ho altro da raccontare, comunque. Ho una storia importante, su un argomento che mi sta molto a cuore, che voglio raccontare da anni, e ho trovato un disegnatore incredibilmente bravo che vuole raccontarla insieme a me. Non ho ancora un editore, ma nella vita bisogna essere ottimisti, mi dicono. E magari maturi. Ma ne riparleremo presto.
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